Gentile Signora,
prima di risponderle vorrei farle una premessa.
Il campo visivo umano è piuttosto ampio, ma non tutto ciò che viene percepito contemporaneamente dall’occhio viene poi rielaborato dal cervello con la stessa
definizione di immagine.
Ci si può riferire ad un campo visivo centrale e ad uno periferico:
il primo ha un cono piuttosto chiuso che non supera i 30°attorno al punto osservato ed è in grado di trasmettere informazioni molto nitide e dettagliate; è quello che viene usato, per esempio, nella lettura o scrittura di un testo o nell’esecuzione di un lavoro manuale puntuale.
Il secondo, o campo visivo periferico, ha un angolo di apertura più ampio, 120°, e permette di raccogliere informazioni più generiche: volumi, luci, colori, altezze, sporgenze, ecc. Questo tipo di informazioni giungono al cervello non nitide, ma sfocate, tuttavia complementari a quelle inviate dal campo visivo centrale.
Il cervello elabora le informazioni trasmesse dal campo visivo e percepisce lo spazio in maniera differente a seconda di come quest’ultimo è organizzato.
Per esempio, se ci troviamo all’interno di un ambiente chiuso e il campo visivo è in grado di abbracciare almeno due pareti, oltre al pavimento e al soffitto, l’immagine percepita produce una sensazione di sicurezza.
L’utilizzo delle sensazioni che generano la percezione diversificata degli spazi, quindi, permette di progettare gli ambienti a seconda del messaggio che si vuole trasmettere (ambiente più ampio, o più basso o più stretto e via dicendo).
Le scrivo questo poiché, per poter avere “la sensazione” di uno spazio più ampio, dovrà cercare di “ingannare” la percezione visiva di chi entra nel suo ingresso.
Le suggerisco di seguito alcuni “trucchi” per raggiungere il suo obiettivo.
Utilizzando i colori:
la scarsa altezza di cui mi parla può generare un senso di oppressione; intervenendo con il colore, ad esempio, è possibile modificare la sgradevole sensazione prodotta.
Il bianco e i colori chiari, riflettendo la maggior parte della luce, producono sensazioni di spaziosità e ingrandimento. Oppure tinteggiando il soffitto con uno smalto scuro molto lucido, si produce un effetto specchio fumé, su cui si riflettono le pareti idealmente allungate nella superficie lucida.
Può intervenire sui materiali:
per produrre una sensazione di notevole aumento del volume dell'ambiente, potrà incollare delle vaste superfici riflettenti molto sottili, come lo specchio ad esempio, sia sul soffitto che su una parete verticale.
Per creare movimento e una sensazione di un ambiente più accogliente, può usare (magari preferibilmente solo su una parete verticale) della carta da parati. Tenga presente che le righe verticali producono una sensazione di allungamento e quelle orizzontali di allargamento. Linee diagonali e quadrettature, non privilegiando una particolare direzione rispetto al locale, danno la sensazione contemporanea di allungamento e allargamento, favorendo l’idea di uno spazio dilatato. Guardi questi esempi citati in questo post precedente o in questo altro.
Infine inserendo oggetti:
di uno spazio chiuso l’occhio umano percepisce la scatola: se l’ambiente è piccolo la
scatola risulterà opprimente. Per evitare che il cervello ricostruisca la scatola in cui si trova e ne valuti emotivamente le dimensioni, si può cercare di nascondere al campo visivo gli spigoli. Se manca la visione reale dello spigolo, le pareti vengono messe in relazione con altre pareti, creando un effetto dinamico dello spazio, non più chiuso all’interno della scatola. Una soluzione economica e veloce è, ad esempio, mettere una bella pianta alta (come un ficus benjamin) in uno degli angoli dell'ingresso! Oltre che a nascondere lo spigolo creerà uno spazio più accogliente.
Distinti saluti
Arch. Renata Maida